“Perché girate tutto l’anno in pantaloncini?” “ma non vi vergognate ad andare in giro così?” “quando mi vendi un po’ di biscotti?” queste sono le classiche domande che uno scout è solito sentirsi porre. Non ci pensate mai che le stesse domande le potremmo rigirare a voi? “come mai vi piace tanto indossare il tutù?” oppure “che ci trovate nel mettervi una tutina bianca e lottare con un’altra persona?” Non capisco il motivo per il quale a molta gente risulti così strano pensare che siamo persone come tutti voi, che portano fieri la propria uniforme simbolo della nostra passione.
Noi scout siamo spesso etichettati come i distributori di biscotti ambulanti o come setta chiusa dalle attività mistiche e segrete, in realtà, lo scoutismo non è questo, è ora di sfatare questi miti. Noi scout siamo persone molto versatili che compiono attività di ogni genere: sappiamo trasformarci da diligenti chierichetti (nel caso di un gruppo cattolico) a piccoli Bear Grills che vagano nel bosco alla ricerca della meta e che durante il pasto pur di riuscire a cucinare anche solo una salsiccia alla brace prendono le sembianze di veri cavernicoli. Che tu sia femmina o maschio non c’è galateo che tenga, durante l’ora del pasto anche la bambina più delicata si trasforma in un vero e proprio leone davanti una gazzella. Siamo anche ottimi animatori, capaci di far ballare e giocare persone di tutte le età. Inoltre ogni gruppo fa diverse attività di volontariato, perché come disse Baden Powell (fondatore del movimento scout) “Il vero modo di essere felice è quello di procurare felicità agli altri”.
Scoutismo è avventura, è servizio, è amore nei confronti del prossimo ma anche della natura, è trovare la felicità procurandola agli altri, è comprendere e mettere in atto il vero significato di fratellanza, cercando di essere amici di tutti e abbracciando ogni tipo di diversità.
Di fronte alla domanda: “Che cosa ci trovi nello scoutismo?” ho mille risposte, ma spesso non riesco ad esprimerne nemmeno una.
Difficile spiegare agli altri che amo tornare a casa puzzolente di brace dopo un’uscita (escursione di un paio di giorni) perché vuol dire che la sera prima ho raggiunto la meta e gioito insieme ai miei fratelli intorno al fuoco invece che uscire per prendere una bevuta al viale circondata dalle solite persone perché il sabato sembra che sia di prassi uscire. Difficile spiegare che amo giocare con i più piccoli per trasmettere loro quella passione che precedentemente i miei capi hanno trasmesso a me, invece che spettegolare davanti ad un caffè con i miei coetanei. Difficile spiegare che amo girare per i boschi ridendo e cantando con uno zaino di almeno dieci chili sulle spalle, invece di andare avanti e indietro con il motorino per il centro.
È complesso trasmettere tutto ciò ad una persona che non sa cosa si prova. Quindi mi limito a dire che nello scoutismo ho trovato la gioia, imparando a vivere la mia vita da protagonista, accogliendo con il sorriso tutto ciò che mi si pone sul cammino, acquisendo un’indipendenza tale da poter guidare da sola la mia canoa (Baden Powell).
Federica Fisco